martedì 17 giugno 2014

Il Pdci aderisce allo sciopero dell'Usb del Pubblico Impiego



I Comunisti Italiani di Bologna aderiscono allo Sciopero generale del 19 giugno indetto dalla USB P.I, con manifestazioni regionali, contro quanto emerso dal C.D.M. nel quale il Governo conferma l’impianto di una riforma mirata a ridurre la pubblica amministrazione a servizio delle imprese mentre prosegue il blocco dei contratti e si avvia la contrattazione esclusivamente normativa, togliendo dunque salario e diritti a tutti i dipendenti pubblici.



Un vero e proprio “decalogo” contro il lavoro pubblico quello varato ieri dal Governo Renzi. a cominciare dalla volontà di legare il salario accessorio, ovvero la quasi totalità della busta paga, all’andamento del Pil.

Renzi ha largheggiato pure sui trasferimenti, ovvero la mobilità obbligatoria, il part-time obbligatorio, anche tra enti diversi, con taglio della busta paga, il demansionamento e, dulcis in fundo, il dimezzamento dei distacchi sindacali, che andranno a pesare in particolare in periferia (RSU) riducendo la rappresentanza dei lavoratori dove è più necessaria.

E poi con l’indecente giochino sui numeri dei posti di lavoro che si liberano con la fine del “trattenimento in servizio”.

Le cosiddette nuove assunzioni, poi, sono solo sulla carta in quanto l'esigibilità della norma deve prima passare attraverso le forche caudine dei conti. A parte la disposizione che prevede che nei prossimi 5 anni tutte le amministrazioni dovranno ridurre le spese di almeno l'1% l'anno, il turn over sara' calcolato in base alla spesa: fino al 20% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell'anno precedente. La quota sale progressivamente fino al 100% nel 2018.

La mobilità sarà obbligatoria fino a 50 chilometri. Un'accelerazione sara' anche impressa alla mobilita' volontaria, ora anche senza nulla osta dell'amministrazione che deve 'cedere' il dipendente, se quest'ultimo vuole andare in un'amministrazione che ha una carenza d'organico maggiore.

La Pubblica amministrazione potra' mandare a riposo i lavoratori che hanno i requisiti per la pensione anticipata (nel 2014 42 anni e 6 mesi di servizio per gli uomini, 41 anni e 6 mesi per le donne) anche se non avranno ancora l'eta' della pensione di vecchiaia inclusi i professori universitari, i dirigenti medici responsabili di struttura complessa e il personale delle Autorita' indipendenti. Stretta anche sui dirigenti, in quanto viene confermato il ruolo unico per i dirigenti (non esiste piu' la divisione per fasce). Se rimangono privi di incarico per un certo periodo saranno "di fatto licenziati".

Per l’Emilia Romagna il ritrovo è il 19 giugno alle ore 10,00 in Piazza Roosevelt a Bologna sotto la Prefettura.


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